Per Debora Rizzato

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Per Debora Rizzato

Messaggio da wasky »

Riporto quando scritto dal vicepresidente AUDA Daniele Danidelli su IHAM e riportato anche dal presidente Maurizio Piccolo su AM:
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Ho scritto questa lettera che sto inviando ai giornali della mia zona nella
speranza che sia pubblicato.
Invito chiunque dell'NG condivida i miei pensieri a cercare di fare
pubblicare questa mia lettera dove voglia, magari aggiungendo qualche
commento personale. Diffondiamo questa accusa a Pisanu.
ciao
danidane
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Per Debora Rizzato

Debora Rizzato è morta a Biella. Io non la conosco, e non so chi sia
esattamente. So solo come è morta.
E' morta da innocente, mentre andava al lavoro, uccisa da un maniaco
pervertito e omicida.
Quello che la distingue da tanti altri casi simili o anche diversi, è però
che questo omicidio era annunciato.
Debora e la sua famiglia sono gente sicuramente onesta, altrimenti non
sarebbe andata a lavorare come operaia, e ascoltava quello che le autorità
gli dicevano.
Dieci anni fa ha incontrato il suo assassino. Non so cosa avesse trovato in
lei, ma di sicuro ha sollevato tutti i suoi più bassi istinti, e l'ha
violentata. Come lei, anche altre. Parecchie non hanno nemmeno fatto
denuncia, perché si sa, in questi casi il processo lo subisce più spesso la
donna che il violentatore, e comunque, dovere rivivere e raccontare quello
che si vuole scordare, è traumatico.
Ma Debora no, ha fatto la denuncia, da brava cittadina, ha cercato la
giustizia e l'ha ottenuta.
Non so se quello che ha ottenuto sia poi vera giustizia, comunque il porco
violentatore è stato condannato. Non so quanti anni di carcere avesse avuto
nella condanna, comunque resta il fatto che dopo tre anni l'animale è uscito
dal carcere, forse per buona condotta, ed è rientrato in attività.
Il brav'uomo è uscito livido di rabbia per avere avuto l'affronto di una
condanna al carcere.
E suvvia, cosa poi sarà mai, violentare qualche ragazza.
Debora poi ha avuto l'ardire di non sottomettersi, e quindi occorreva una
vendetta, per lavare l'odio che covava. Lui era la vittima, non la donna,
che magari si era anche divertita (questo è quello che dicono di solito i
violentatori).

Così ha cominciato a torturarla, col telefono, con incontri casuali,
facendola vivere nel terrore fino a riportarla ad una nuova denuncia per
minacce e per molestie.
Il bravo appuntato Cacace, ben seduto nel suo ufficio, ha raccolto la
denuncia, e mi immagino pure le sue parole: "Cara signorina, adesso che ha
fatto la denuncia procederemo ad un controllo e terremo d'occhio il
malintenzionato".
Cosa sia stato fatto, non lo so. Cosa si sarebbe potuto fare, neppure.
Ma le minacce continuavano, e sono continuate pure le denunce. Intanto l'
aspirante assassino covava sempre più rancore per questa insolente che
continuava a fare la spia delle sue malefatte.
Cosa doveva fare Debora? Espatriare? Accettare di cambiare città e regione
per evitare delle tragiche conseguenze da parte di un verme vigliacco?
Ha fatto quello che farebbe qualunque cittadino onesto e fiducioso nelle
nostre sempre presenti forze di polizia. E' rimasta al suo posto, in attesa
che la giustizia facesse il suo corso.
E così, in una buia mattina autunnale, ha incontrato sulla sua strada un
destino che non doveva incontrare. Aveva fatto tutto quello che poteva per
difendersi, ma il suo assassino era lì, libero, assetato di vendetta,
spavaldo della sua evidente intoccabilità.
Le coltellate, forse qualche urlo soffocato dalla morsa del selvaggio, e lei
cade. Ma lui non è contento. E se sopravvive e lo denuncia di nuovo? Meglio
essere sicuri, così gli passa sopra con la macchina.
Quella che era una vita come tanti di noi, adesso è solo un fagotto di
stracci insanguinati in mezzo al parcheggio.
Coloro che dovevano difenderla probabilmente erano ancora a letto o al bar a
prendersi un cappuccino prima di andare in ufficio.
Tutti sapevano, non c'era neanche bisogno di fare indagini, perché le
denunce parlavano da sole.
Ma per potere intervenire, le forze dell'ordine hanno dovuto aspettare che
lei morisse.
Un violentatore non può essere privato della sua libertà per delle denunce,
e neppure molestato più di tanto.
Le persone oneste invece, a quanto pare, sì. E pure uccise.
Solo dopo, a funerali conclusi, si fa giustizia. Debora, sicuramente molto
contenta, ringrazia.
I suoi familiari saranno estremamente soddisfatti che la giustizia seguirà
il suo corso, e ci sarà una nuova condanna. Magari come l'altra volta.
La questura di Biella ha dichiarato che non potevano fare di più, che hanno
fatto tutto il possibile.
Se questo è il possibile in un caso evidente di pericolo per una persona già
violentata e ripetutamente minacciata, Dio ci scampi per quei casi in cui
non c'è nessun preavviso!!!
In questi casi quindi, seguendo il ragionamento della nota questura, abbiamo
la certezza dell'inerzia delle autorità, almeno fino alla esecuzione di un
reato.
L'unico a dire parole sensate, a mio parere, è stato il ministro Castelli,
che ha detto che lo stato dovrebbe chiedere scusa, ed io aggiungo
vergognarsi, di quello che è successo.
Questo fatto mette in evidenza in modo eclatante la pochezza di coloro che
vogliono disarmare i cittadini onesti.
Il noto Ministro degli Interni Pisanu è un famoso sostenitore della tesi che
i cittadini devono essere difesi dallo stato, e che i civili devono
rinunciare ad esercitare il diritto alla difesa personale, soprattutto con
armi.
Allora adesso io chiedo a Pisanu, dove era quando Debora è stata uccisa,
visto che DOVEVA difenderla, oppure dove sono quando qualcuno viene
aggredito sotto casa, o violentato come a Bologna, alle 20,30 di sera in
piena città.
Questo è il livello di sicurezza che garantiscono?
Dovrebbero finalmente essere onesti, ed ammettere che la polizia non può
essere dappertutto, e che i cittadini hanno il diritto, o addirittura il
dovere di difendersi, e di prevedere che la polizia, pur cercando di fare il
possibile, non può essere ovunque.
Se fossimo in uno stato dotato di realismo e di senso pratico, in quella
situazione la polizia avrebbe consigliato a Debora di seguire un corso di
maneggio alle armi presso un TSN dei dintorni, gli avrebbe consegnato
provvisoriamente una pistola per difesa personale ed una licenza di porto d'
armi, e infine gli avrebbe dato tutti i consigli legali per come utilizzarla
legalmente in caso di necessità e in attesa di potere incastrare il
lestofante.
Sogno? Sicuramente. Qui viviamo in un mondo delle meraviglie, dove il male
non lo si vuole né vedere né ascoltare, dove si preferisce chiudere gli
occhi, continuando a parlare di abolizione delle armi, ben chiusi nei nostri
salotti dei centri cittadini, quasi certi che quelle cose lì a noi non
possono mai succedere.
E' un po' come la morte, tutti sappiamo che c'è, ma viviamo nascondendola a
noi stessi e convinti che capiti sempre a qualcun altro.
Se Debora fosse stata armata, sicuramente l'esito sarebbe stato diverso.
Alla vista di una pistola, probabilmente l'assassino si sarebbe fermato a
riflettere. Molto probabilmente avrebbe desistito e sarebbero tutti e due
ancora vivi.
Se non si fosse fermato, una revolverata a terra o alle gambe lo avrebbe
fatto. E sarebbero ancora tutti e due vivi.
Se non fosse stato sufficiente, allora ci sarebbe stata comunque una
innocente viva e un maniaco morto.
Risultato senz'altro più giusto ed equo di quello che è successo.
Una persona può anche rinunciare a difendersi, sopportandone nel caso le
conseguenze. Ci sono mille motivi religiosi, filosofici, psicologici per
farlo. Ma non può essere un obbligo. Chi si sente in pericolo deve avere la
possibilità di difendersi. Altrimenti si nega l'esistenza di un istinto
fondamentale, che dopo quello dell'amore per i propri figli, è il più forte:
l'istinto di sopravvivenza.
Caro ministro, continui a rivendicare al suo ministero il diritto alla
difesa, continui a prendere in giro i cittadini onesti dicendogli che ci
siete voi a difendere tutti. Ma chi siete, dei superman? Siate più umili, e
ammettete che avete bisogno dell'aiuto dei cittadini. Che la prima difesa
spetta a loro, perché la polizia interverrà appena possibile, ma DOPO e non
durante.
Intanto le ville rapinate e le persone malmenate o violentate o uccise
aumentano.
Sono i suoi elettori, sa ministro? Verrà una resa dei conti, e poi trarremo
le conclusioni. Dentro alle urne, spero.

Daniele Danelli - Vicepresidente AUDA www.auda.it
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"Teoricamente", l'impianto stereo dovrebbe servire ad ascoltare la musica. Diego Nardi
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