Le mani di zio Bill su Conectado

Tutto quello che vi viene in mente, possibilmente escluso l'ambito informatico...

Moderatore: Moderatori

Rispondi
Avatar utente
vincenzo
Slogato
Slogato
Messaggi: 390
behance Kuchnie Warszawa
Iscritto il: 04 gen 2005 01:00
Località: Napoli

Le mani di zio Bill su Conectado

Messaggio da vincenzo »

Grandi manovre attorno al piano di inclusione digitale del governo Lula. Nonostante la volontà del governo per l'adozione di free software, Microsoft ha ancora sostenitori all'interno del gabinetto. Ma uno studio li indebolisce.



Tensioni all'interno dell'amministrazione Lula. L'ultima polemica, secondo Planeta Porto Alegre ha visto protagonista il ministro per lo sviluppo, l'industria e il commercio estero, l'imprenditore Luiz Fernando Furlan, responsabile della maggior parte delle linee di condotta digitali del governo.

Furlan è rimasto l'unico, potente baluardo di zio Bill all'interno del governo. Sostiene, in divergenza con gli altri membri del gabinetto, che il progetto di inclusione digitale Conectado debba contemplare due possibilità: sistema operativo free, Linux, e quello proprietario (indovinate quale).

Come detto, Conectado è un programma federale ambizioso, che mira a incentivare la fabbricazione e la vendita di computer alle popolazioni di basso reddito. Attraverso l'agevolazione fiscale e l'incentivo statale, il programma intende offrire agli acquirenti computer con l'accesso internet, con un costo tra i 1000 e i 1500 Reais (tra i 315 e i 470 euro), rateizzato in versamenti da 60 Reais ciascuno (meno di 20 euro), per un periodo da 24 a 36 mesi.

Il programma doveva partire alla fine del 2004, ma è quasi pronto: i dettagli finanziari saranno discussi nei prossimi giorni. Il ritardo è dovuto, fra le altre cose, a varie divergenze. Primo, il sostegno finanziario al programma (sarà offerto alle società venditrici o direttamente al consumatore?). Secondo, quale sistema operativo installare, e qui casca l'asino.

Il ministro "ribelle" è convinto che Conectado dovrebbe favorire il software libero, ma non escludere l'alternativa commerciale. È sua convinzione, inoltre, che molte piccole software house possano essere messe in crisi dalla presenza esuberante di Linux. Di tutt'altro parere il resto del governo, in particolare l'Istituto Nazionale di Informatica (ITI), il ministero della cultura e il ministero delle comunicazioni.

Microsoft ha offerto al governo (e, in realtà, a mezzo mondo) una versione menomata di Windows XP, e sta facendo pressioni notevoli per la sua adozione in Conectado. Il vicepresidente responsabile della strategia di Microsoft, Craig Mundie dirige una poderosa azione di lobby, condita da minacciosi avvertimenti legali e cospicui regali a molti politici.

Lo stesso Mundie, ha incontrato direttamente, oltre a Furlan, altri membri del governo Lula: il ministro dell'istruzione, Cristovão Buarque, il ministro delle comunicazioni, Miro Teixeira e il ministro della scienza e tecnologia, Roberto Amaral. Nessuno dei tre, oggi, lavora più per il governo. Per questo il traballante Furlan è diventato così importante per gli uomini di Redmond.

A indebolire le posizioni di Furlan, uno studio recentemente pubblicato demolisce, una ad una, le sue vivaci argomentazioni. La ricerca è stata svolta in collaborazione dall'Università statale di Campinas (Unicamp), dalla Softex, la società per la promozione di software di qualità e dal ministero della scienza e tecnologia.

Essa dimostra che il software libero sta via via acquisendo una dimensione aziendale e professionale, smentendo il mito che si tratti di una cosa di ragazzi. Un numero crescente di persone che lavora con software proprietario switcha verso sistemi open, e molti paesi periferici sono entrati nel movimento internazionale del software libero.

Lo studio ha mostrato che in questa epoca di profonde trasformazioni per il mondo dell'industria e del lavoro, i punti critici di accumulazione del capitale si sono spostati sulla conoscenza, rispetto alle materie prime ed alla capacità di produzione fisica. In questo contesto, il modello proposto dal FLOSS è in grado di mettere alla corda quello basato sulla proprietà intellettuale chiusa.

Questo si traduce, conclude lo studio, in grandi opportunità di sviluppo e risparmio per operatori pubblici e privati. Del gruppo di società piccole e medie analizzate, quelle che più applicano software libero mostrano profitti maggiori di quelle che prediligono le applicazioni proprietarie.
Rispondi