Denunciata la SIAE per la tassa imposta su supporti CD e DVD

Tutto quello che vi viene in mente, possibilmente escluso l'ambito informatico...

Moderatore: Moderatori

Rispondi
Avatar utente
vincenzo
Slogato
Slogato
Messaggi: 390
behance Kuchnie Warszawa
Iscritto il: 04 gen 2005 01:00
Località: Napoli

Denunciata la SIAE per la tassa imposta su supporti CD e DVD

Messaggio da vincenzo »

L’Asmi, l’associazione dei produttori di supporti multimediali, denuncia la SIAE per la tassa su CD, DVD e HD che mira a raccogliere diritti per "equo compenso" sulle copie di musica e video protetti da copyright. È anticostituzionale, dice l’associazione. Il balzello colpisce duramente anche iPod.

I produttori di supporti multimediali denunciano la SIAE. Oggetto dell’accusa: incostituzionalità degli articoli che prevedono un "equo compenso" per le copie svolte per fini privati e che hanno portato ad applicare una tassa su CD, DVD e cassette audio vuoti.

Secondo l’ASMI (Associazione Sistemi e Supporti Multimediali Italiana) supportata da alcuni singoli protagonisti del settore (Computer Support Italcard, Datamatic, Imation, TDK Marketing Europe, TX Italia, Verbatim) il compenso è stato applicato arbitrariamente in quanto già previsto da precedenti normative. Di fatto questa azione ha portato ad un incremento del balzello a carico degli utenti anche del 3000% e un aumento dei costi di vendita dei supporti fino al 60% e un conseguente calo del mercato diminuito mediamente del 40%.

Questo provvedimento, spiegano ancora i produttori, va contro il principio dell’eguaglianza, visto che è obbligato alla tassazione solo chi vende in Italia e non chi vende dall’estero, impone una prestazione patrimoniale per decreto e non per legge e manca di criteri direttivi per determinare i compensi. Come tale, sempre secondo il comunicato diffuso, viola i principi costituzionali.

Il presidente dell’associazione, Mauro Santi, accusa la SIAE di avere voluto avanzare un ecceso di tutela che non tiene conto di vari fattori, dalla protezione cui sono già sottoposti DVD e CD in originale, e la mancata distinzione tra analogico e digitale, tra supporti in grado di riprodurre effettivamente contenuti protetti e altri che non lo sono. In questo modo, dice l’ASMI, si finisce solo per penalizzare i consumatori.

Ricordiamo che questa tassa contestata dall’ASMI determina sugli iPod un ricarico che va da 3,46 euro per il modello shuffle da 512 MB a ben 13,28 euro per l’iPod photo da 60 GB.
Rispondi